Le indicazioni di tipo sanitario contenute in questo sito non sono in alcun modo da intendersi riferite al singolo e sostitutive dell'atto medico: vi invitiamo sempre a consultare il proprio curante.
I contenuti di questa pagina sono soggetti a verifica; tuttavia sono sempre possibili errori e/o omissioni. Non siamo responsabili degli effetti derivanti dall'uso di queste informazioni
2023 © Studio Pediatrico Arcobaleno
Attenzione alla Bronchiolite!
Il debito di immunità legato a distanziamento e mascherine degli ultimi 2 anni purtroppo ci presenta il conto … I virus che nei primi sono responsabili di provocare bronchiolite con difficoltà respiratoria sono quelli nei bimbi più grandi e negli adulti causano solo un banale raffreddore (o anche nessun sintomo!); ecco che poi basta un affettuoso bacetto di zio, zia, nonno, nonna, mamma o papà per far venire una bronchiolite. Quindi evitate il contatto tra bimbi nei primi 2 anni e bimbi più grandi, evitate di tenerli in stanze affollate di parenti e amici, evitate di sbaciucchiarli troppo (specie se siamo raffreddati!) e imparate a riconoscere i segni di difficoltà respiratoria che indicano che la bronchiolite è severa al punto da richiedere una visita immediata e forse supporto di ossigeno.
Le "asiliti"
ASILITE è il termine che usa Medico e Bambino (la più autorevole e diffusa rivista pediatrica italiana) per definire tutte quelle piccole ma frequenti malattie che colpiscono i bambini che frequentano l’asilo nido e la scuola dell’infanzia. Si tratta quasi sempre di infezioni delle vie respiratorie, di origine virale, che guariscono spontaneamente
Bambini e tecnologie digitali
Sempre più spesso l’uso delle tecnologie digitali da parte di bambini e bambine in fascia d’età 0-6 anni richiamano la nostra attenzione. Tempi sempre più lunghi di esposizione a schermi di ogni grandezza che generano disturbi e dipendenze. Bambini, bambine e adolescenti hanno bisogno della guida di adulti di riferimento, che li proteggano da piccoli e che li sostengano nel comprendere gli ambienti digitali, nel riconoscimento e nella gestione delle proprie emozioni, nello sviluppo di progressiva autonomia, responsabilità e senso critico, tutto questo considerando che la loro vita, come la nostra, è anche “online”.
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